lunedì 30 aprile 2012

BRUNO DUMONT


Nato a Bailleul in Francia, nel 1958, è un regista, sceneggiatore e professore di filosofia. Al momento ha diretto 6 lungometraggi e due corti, tutti confinanti a metà strada tra il dramma realistico e il cinema d'avanguardia. I suoi film hanno vinto numerosi premi al Festival di Cannes: L'Umanità (1999) e Flandres (2006) si sono aggiudicati il Gran Premio della Giuria, Hadewijch (2009) ha vinto il Premio della Critica Internazionale (FIPRESCI Prize) per la presentazione speciale al Toronto Film Festival. Per i suoi film Dumont non scrive sceneggiature tradizionali, ma romanzi completi che poi sono alla base del suo cinema, spesso considerato come provocatorio, mostrando immagini e situazioni di estrema violenza e brutalità. Il regista paragona invece i suoi lavori alle arti visive. Amante di Kubrick, Bergman, Pasolini, Rossellini e Kiarostami, è stato spesso considerato un erede artistico di Robert Bresson. Assieme a nuovi autori quali Gaspar Noè, Marina De Van, Claire Denis, Dumont entra nella cerchia della cosiddetta "New Extremity French Cinema".
L'ultimo suo film è Hors Satan (2011), presentato nella Sezione Un Certain Regard di Cannes e già considerato come l'apice di tutta la sua filmografia.

sabato 28 aprile 2012

WERNER HERZOG


(Monaco di Baviera, 5 settembre 1942) è un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, scrittore e attore tedesco. È un importante esponente del cosiddetto "Nuovo cinema tedesco". Ha prodotto, scritto e diretto più di 50 pellicole, ha inoltre pubblicato libri ed è stato regista di opere liriche.
A 14 anni fu ispirato dalla voce di un'enciclopedia sulla regia cinematografica, che gli diede (secondo lui) tutto ciò che gli serviva per iniziare come regista - a parte la cinepresa da 35 millimetri che il giovane Herzog rubò alla scuola di cinema di Monaco. Verso la fine del 1968 Herzog partì per l'Africa con una troupe e vi passò quasi tutto l'anno successivo. Nonostante varie vicissitudini (tra cui malaria, tempeste di sabbia e arresti) raccolse materiale per tre film: il documentario per la TV I medici volanti dell'Africa orientale, il "documentario surreale" Fata Morgana, e il film sui nani "Anche i nani hanno cominciato da piccoli".

VERA CHYTILOVA'


(Ostrava, 2 febbraio 1929) è una regista ceca, pioniera del cinema ceco e rappresentate del cinema d'avanguardia. 
Viene considerata uno dei migliori registi della Repubblica Ceca. Bandita dal governo durante gli anni '60, è conosciuta soprattutto per il suo film Le margheritine (Sedmikrásky).

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VELASCO BROCA


Nato ad Amurrio, in Spagna, nel 1978. Realizza il suo primo cortometraggio in Super8 (Footsie, 1999). Questo apre le porte ad altri ambiziosi progetti come il cortometraggio in 16 mm. Kinky Hoodoo Voodoo, che racconta la storia di un'invasione aliena che si nutre di bambini spagnoli. Il film ha ricevuto numerosi premi ed è stato proiettato ai festival di Sitges, San Sebastian e Marienbad. Sempre un'invasione aliena è la protagonista di Avant Petalos Grillados, realizzato nel 2007 e con il quale ha vinto il premio come miglior cortometraggio sperimentale al Slamdance Film, è stato nominato per il Melies d'Oro 2008 e ha fatto la sua apparizione anche al Torino Film Festival dello stesso anno. Attualmente Velasco Broca insegna regia cinematografica e dirige un'etichetta discografica di musica elettronica sperimentale.

TOSHIO MATSUMOTO


(nato il 25 marzo del 1932) è un regista giapponese e video artista. 
E' nato a Nagoya, Aichi, in Giappone e si è laureato all'Università di Tokyo nel 1955. Il suo primo cortometraggio è stato Ginrin (1955), a cui sono seguiti altri numerosissimi cortometraggi molto sperimentali. Tuttavia il suo film più famoso è Funeral Parade of Roses (aka Bara no soretsu). Funeral Parade of Roses ha pesantemente influenzato Stanley Kubrick per il suo Arancia Meccanica. Matsumoto ha pubblicato numerosi libri di fotografia e attualmente è professore e preside di Lettere presso l'Università di Kyoto, di Arte e Design. Egli fu anche il Presidente della Società Giapponese delle Arti e delle Scienze Image.

THIERRY ZENO


(nato il 22 aprile del 1950 a Namur) è un autore-regista belga. 
Tra i suoi film, il controverso Vase de Noces (1974), e un documentario: Basta Ya! Le Cri des sans-visage (1995-1997) contro i ribelli zapatisti del Chiapas, Messico. 
Zeno ha creato un reparto "video" presso l'Académie de Dessin et des Arts Décoratifs de Molenbeek-Saint-Jean, dove fu insegnante dal 1985 al 1999 e dal 1999 è direttore.

STAN BRAKHAGE


(14 gennaio 1933 – 9 marzo 2003) è stato un regista statunitense, considerato uno dei maggiori e più influenti filmmakers sperimentali del XX secolo.
Brakhage nasce come Robert Sanders in un orfanotrofio di Kansas City, Missouri. Il 4 febbraio viene adottato da Ludwig e Clara Brakhage che lo chiamano James Stanley Brakhage. Dopo la separazione dei genitori, all’età di sei anni, Stan e la madre si trasferiscono a Denver, Colorado. Da ragazzo cantava come piccolo soprano, esibendosi anche alla radio. Si iscrisse alla South High School di Denver, la sua principale ambizione era quella di diventare poeta. A scuola vide l’”Orfeo” di Jean Cocteau, che lo aiutò a comprendere che fare film poteva essere considerata un’arte tanto quanto la poesia. Dopo la scuola, si iscrisse al Dartmouth College che però abbandono dopo soli due mesi a causa di un esaurimento nervoso. Tornò in Colorado a trovare il padre, il quale acconsentì a dargli i soldi destinati agli studi universitari per acquistare la sua prima cinepresa. Il suo primo film, Interim, è del 1952. In questo periodo Stan è stilisticamente influenzato soprattutto dagli scritti di Ejzenštejn, dai film di Jean Cocteau e dal neorealismo italiano. Gradualmente, i suoi film si discostano sempre più dal racconto tradizionale (cruciale in tal senso è il suo primo film non sonoro, Wonder Ring, del 1955). Anticipation of the Night (1958) costituisce sicuramente la sua prima grande incursione nella “visione soggettiva”: le immagini dense di lirismo rappresentano lo sguardo in prima persona di un uomo che riusciamo a vedere solo come ombra. Dopo alcuni periodi trascorsi a New York e a San Francisco, Brakhage sposa nel 1957 Jane Collom e si trasferisce a Princeton, New Jersey. Due anni dopo ritornano in Colorado, fra le montagne. La loro vita familiare, con i loro figli, costituisce il principale argomento di molti dei suoi film realizzati negli anni ’60 e ’70. A questi affianca film completamente astratti come lo studio sull’acqua di Song 22 (1966) e Text of Light (1974), realizzato filmando le rifrazioni luminose di un posacenere di cristallo. La maggior parte dei suoi lavori sono in pellicola 8mm o 16mm e spesso egli ha dipinto la pellicola a mano o graffiato direttamente l’emulsione e, qualche volta, ha anche usato tecniche di collage. Per Mothlight (1963), ad esempio, ha incollato direttamente sulla pellicola ali di insetti, foglie e rametti. In totale, Brakhage ha realizzato quasi quattrocento film nell’arco di cinquant’anni circa di carriera. Tra i più importanti, oltre i già citati, ricordiamo: Window Water Baby Moving (1959), incentrato sulla nascita del primo figlio; 23rd Psalm Branch (1966-67), una meditazione sulla guerra con filmati dei luoghi in cui viveva in Colorado intervallati a immagini di repertorio della Seconda guerra mondiale e Dog Star Man (1961-64), probabilmente il suo film più celebre. Brakhage è stato anche un grande appassionato delle altre arti. Profondamente influenzato dalla poesia di Gertrude Stein e Robert Duncan come anche da molti pittori e compositori di musica classica. Era anche molto appassionato di storia e un cinefilo che non disdegnava la visione dei prodotti hollywoodiani pur non considerandoli arte. Importante ricordare che Brakhage ha scritto anche alcuni libri tra i quali ricordiamo Metaphors on Vision (1963) (pubblicato anche in Italia da Feltrinelli ma da lungo tempo fuori catalogo) e Telling Time: Essays of a Visionary Filmmaker (2003), uscito postumo. Dal 1969 ha insegnato Storia ed Estetica del Cinema presso l’Art Institute of Chicago e dal 1981 presso l’Università del Colorado. Nel 2002 si trasferisce in Canada con la nuova moglie Marilyn, sposata nel 1989, e i due figli più giovani. Muore a Victoria, British Columbia per un cancro alla vescica probabilmente causato dalle tinte utilizzate per colorare le pellicole.

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SIMON STAHO


Regista danese Simon Staho (nato il 2 giugno del 1972) ha lavorato con una serie di rinomati attori svedesi, tra cui Mikael Persbrandt, Noomi Rapace, Erland Josephson, Lena Endre, Lena Olin, Pernilla August, Michael Nyqvist, e Maria Bonnevie. 
Con un cast di attori svedesi, Staho ha diretto Natt och Dag / Giorno e Notte (2004), vincitore del premio Silver Hugo a Chicago. Il film inizia con una voce fuori campo, dicendo al pubblico che l'11 settembre 2003, un uomo di nome Thomas si è suicidato sparandosi alla testa. Il resto del film descrive la giornata che ha portato l'uomo a questo atto.

SIMON RUMLEY


Nato nel 1970 è un regista e sceneggiatore inglese.
Inizia la sua carriera come regista nel 1993, con due cortometraggi: Laughter, e il successivo Phew (1994). Nel 2006 dirige l'allucinato e psichedelico The Living and the Dead, lungometraggio che lo porta alla notorietà. Il suo ultimo film per il grande scherno è il thriller Red White & Blue (2010).


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SHINYA TSUKAMOTO


(Tokyo, 1 gennaio 1960) è un regista e attore giapponese, considerato capofila del cinema cyberpunk nipponico.
Nel 1989 Tsukamoto scrive, produce, dirige e monta un film a basso costo che diviene ben presto noto in tutto il mondo: Tetsuo. In questo come in molte altre sue opere del primo periodo viene fatto ampio uso della tecnica dello stop-motion non solo per far muovere gli oggetti ma anche per muovere gli attori all'interno della città, producendo un effetto ormai classico nel cinema cyberpunk.

SHARUNAS BARTAS


(Šiauliai, 16 agosto 1964) è un regista e produttore cinematografico lituano, uno dei massimi esponenti del cinema baltico.
Si interessa di cinema fin da adolescente. Il suo primo lavoro, che gli consentirà l'accesso al VGIK di Mosca, è Tofolaria, un documentario su una delle ultime popolazioni autoctone siberiane. Il suo lavoro di diploma è il mediometraggio Praejusios dienos atminimuiv (In memoria dei giorni passati, 1990) in cui un marionettista di strada ci guida dall'alba al tramonto lungo le strade ed i visi di una città baltica segnata dalla storia. Sono questi infatti gli anni in cui la Lituania ha iniziato il suo doloroso percorso di indipendenza da Mosca ed è in questo clima di mutamento che Bartas decide di fondare la sua casa di produzione Kinema Studija dando il via alla rinascita del cinema lituano e al circuito di registi indipendenti (tra cui Vildziunas, Stonys, Matelis). Nel 1991 sposta la sua attenzione con Trys dienos su Kaliningrad, importante porto russo sul Baltico, ormai decaduta assieme al regime. Abbandonato l'occhio puramente documentaristico si dedica alla descrizione di una generazione oppressa da una stagnante decadenza. Con questo film inizia la collaborazione con l'attrice Katia Golubeva, conosciuta al VGIK, da cui avrà un figlio. il film tratta del viaggio speranzoso di due giovani di campagna, l'arrivo in una Kaliningrad devastata, l'incontro con due coetanee disilluse che li preparano a risalire sul treno del ritorno con la tradita speranza di un viaggio per il miglioramento. Con questo film, selezionato e premiato al Berlin International Film Festival e al FantasPorto, cattura l'attenzione dei critici e cineasti europei. Nel 1994, inizia la sua produzione di film girati in ambienti chiusi e isolati, è la volta di Koridorius, dove il corridoio è il collegamento tra le diverse stanze e esistenze che lo abitano, smantellando la concezione temporale e proiettandoci in una dimensione mentale. Al film partecipano oltre alla Golubeva il famoso regista teatrale Eimuntas Nekrošius. È con questo film che viene conosciuto in Italia, vincendo il premio C.I.C.A.E. al Torino Film Festival nel 1995. Due anni dopo è la volta di Namai (A casa), dove un giovane (Francisco Nascimento) si aggira fra gli ambienti di una villa decadente immersa nel bosco, e osserva distaccatamente ciò che vi accade. La sceneggiatura dalle inflessioni visionarie e simboliche è scritta a quattro mani con la Golubeva. Nel film compaiono anche Valeria Bruni Tedeschi, Alex Descas e il regista francese Leos Carax che è stato tra i primi registi europei ad ammirare e scrivere su Bartas, facendogli interpretare il ruolo di capo rivoluzionario nel suo film Pola X. Il film è stato presentato al Festival di Cannes nel 1997. In Italia i film di Bartas sono stati conosciuti grazie a Fuori Orario di Enrico Ghezzi, alle selezioni dei festival di Torino e Venezia. Nel 1998 è stato membro della giuria per il Festival Cinematografico di Venezia. Nel 2007 la Fiera del libro di Torino gli dedica una retrospettiva e nel novembre del 2008 gli è stato consegnato il Premio Mario Gallo di Cosenza.

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ROMAN POLANSKI


(Parigi, 18 agosto 1933) è un regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico polacco naturalizzato francese.
Dopo il progetto mai realizzato di un documentario sui cimiteri polacchi, il suo primo film come regista degno di ricevere attenzione internazionale è del 1962: Il coltello nell'acqua, il primo film polacco di un certo livello a non avere per tema la guerra. Questo film contiene già molte delle tematiche oscure e claustrofobiche che avrebbero segnato la carriera successiva del giovane regista, oltre a un profondo pessimismo nei confronti delle relazioni umane, e una riflessione sull'invidia dello stato sociale e sulla gelosia. Nonostante non fosse stato apprezzato dalla Polonia comunista a causa dell'assenza di redenzione sociale, il film godette di un ampio successo commerciale e di critica nei cinema occidentali, sino ad ottenere la candidatura al premio Oscar al miglior film straniero, la prima nella carriera di Polanski.

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RENE' CLAIR


(Parigi, 11 novembre 1898 – Neuilly-sur-Seine, 15 marzo 1981) è stato un regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico francese.
Iniziò la carriera di regista nel 1924, distinguendosi subito con Entr'acte (Intermezzo), un cortometraggio dadaista tratto da un'idea del pittore Francis Picabia. Il suo primo successo fu il film muto Un chapeau de paille d'Italie (1927), tratto dalla farsa teatrale Un chapeau de paille d'Italie di Eugène Labiche e Marc Michel.

REMY BELVAUX


(Namur, 10 novembre 1966 – Orry-la-Ville, 4 settembre 2006) è stato un attore, regista, produttore cinematografico e scenografo belga.
Era fratello di Lucas Belvaux, attore e regista, e di Bruno Belvaux, regista teatrale.
Dal 1982 al 1984 ha studiato all'Accademia del Fumetto alle Belle Arti di Chatelet, per poi frequentare la scuola di cinema a Bruxelles. Nel 1992, insieme ad André Bonzel e a Benoît Poelvoorde, è stato regista, produttore e attore del film Il cameraman e l'assassino, presentato con successo al festival di Cannes. Il 4 febbraio 1998, a Bruxelles, è stata una delle quattro persone che hanno tirato una torta alla crema in faccia a Bill Gates, insieme a Noël Godin. È morto suicida all'età di 39 anni.

PIOTR DUMALA


(nato il 9 luglio del 1956 a Varsavia) è un regista polacco e animatore. 
La sua tecnica di animazione è originale e affascinante, tra le più interessanti degli ultimi 30 anni. I temi principali mostrati nei lavori di Dumala richiamano apparentemente il mondo dello scrittore Franz Kafka. Il suo film, Delitto e castigo, è stato incluso nella Animation Show of Shows.

PIER PAOLO PASOLINI


(Bologna, 5 marzo 1922 – Ostia, 2 novembre 1975) è stato uno scrittore, poeta, regista e giornalista italiano.
È internazionalmente considerato uno dei maggiori artisti e intellettuali italiani del XX secolo. Dotato di un'eccezionale versatilità culturale, si distinse in numerosi campi, lasciando contributi come poeta, romanziere, linguista, giornalista e cineasta. Attento osservatore della trasformazione della società dal dopoguerra sino alla metà degli anni settanta, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società dei consumi italiana, ma anche nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti.

PHILIPPE GRANDRIEUX


Philippe Grandrieux espone la sua prima installazione video, Via la vidéo, nel 1976 a Bruxelles. Da allora si divide tra lavori sperimentali e documentari, e collabora con il canale culturale Arte. Le sue opere sono state più volte premiate. Nel 1990 fonda il laboratorio Live, che produce piani sequenza di un’ora, senza post produzione, realizzati da registi come Robert Kramer, Robert Frank e Gary Hill. Dopo molti documentari, esordisce nel 1998 con il suo primo lungometraggio d'avanguardia "Sombre",a cui farà seguito nel 2002 "Le Vie Nouvelle".


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Sombre (1998)
La Vie Nouvelle (2002)
Un Lac (2008)


PHILIPPE GARREL


Nato a Parigi il 6 aprile del 1948, è un regista e attore francese.
È figlio dell'attore Maurice Garrel e padre dell'attore Louis Garrel. Ha iniziato la sua carriera cinematografica nel 1964, scrivendo e dirigendo il suo primo film, Les Enfants Désaccordés. Nel 1969 incontra e si lega sentimentalmente a Nico, una cantautrice, attrice e modella tedesca che ha interpretato sette dei suoi film a partire da La Cicatrice Interiore (1971). La cantante ha anche interpretato il brano "Il Falconiere", utilizzato per il film Le Lit de la Vierge (1969). Il loro rapporto si è concluso nel 1979. Nel 1982, Garrel ha vinto il Prix Jean Vigo per il film L'Enfant Secret, e due anni dopo ha preso un premio a Cannes per il film Libertè la Nuit. Nel 1991 ha vinto un Leone d'Argento per il suo film di J'entends plus la guitare, che era stato nominato per il Leone d'Oro. Il suo film, Les Amants réguliers (2005) gli è valso il Leone d'Argento per la miglior regia.

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PEN-EK RATANARUANG


Nato a Bangkok nel 1962, è un regista e sceneggiatore thailandese.
Dal 1977 al 1985 studia presso il Pratt Institute di New York e successivamente diventa un illustratore freelance presso la Designframe. Durante il suo soggiorno a New York, Pen-Ek sviluppa un crescente interesse per il cinema e la visione dei film di cineasti come Federico Fellini, Woody Allen, Jim Jarmusch e Ingmar Bergman lo spingono ad intraprendere la carriera di regista. Nel 1993 comincia a lavorare presso la Film Factory di Bangkok, dirigendo molti spot pubblicitari, alcuni dei quali di successo. Nel 1997 riceve un premio al Festival internazionale della pubblicità di Cannes, e debutta con il film Fun Bar Karaoke, cominciando a girare per vari festival, tra cui quello di Berlino. Nel 2009 il suo film Nymph è stato presentato nella sezione Un Certan Regard al Festival di Cannes.

PASCAL LAUGIER


(16 ottobre 1971) è un regista e sceneggiatore francese.
Grazie al suo primo cortometraggio, Tête de citrouille, attira l'attenzione del regista Christophe Gans, osservatore di nuovi talenti per la rivista francese Starfix. 
Dopo essere stato a lungo assistente di Gans, a Laugier viene proposto di realizzare un documentario che ripercorresse la lavorazione del film Il patto dei lupi. Nel 2001 dirige il suo secondo cortometraggio 4ème sous sol, con la produzione di Gans, mentre nel 2004 debutta dietro la macchina da presa con l'horror fantastico Saint Ange, con protagonista Virginie Ledoyen. Nel 2008 dirige il crudo e controverso Martyrs, con il quale vince due premi al 
Sitges Festival internazionale del cinema della Catalogna.



OLIVIER ASSAYAS


Olivier Assayas (Parigi, 25 gennaio 1955) è un regista, sceneggiatore e critico cinematografico francese. Ha ereditato la passione per il cinema dal padre, sceneggiatore e adattatore di romanzi per il cinema e la televisione.
Il suo primo cortometraggio, Copyright (1979), gli vale la proposta da parte di Serge Toubiana e Serge Daney di collaborare ai Cahiers du cinéma, rivista per la quale scrive dal 1980 al 1985, rivelando una particolare attenzione nei confronti del cinema orientale. Nel frattempo, appassionato di musica rock scrive anche per Rock & Folk, collabora come sceneggiatore con Laurent Perrin e André Téchiné e gira altri cortometraggi. Nel 1986 debutta alla regia con un lungometraggio ambientato tra le bande giovanili parigine, Désordre - Disordine. I conflitti generazionali e le difficoltà di relazione interpersonale sono al centro dei suoi film successivi: Il bambino d'inverno (1989), Contro il destino (1991), interpretato da uno degli attori simbolo della Nouvelle Vague, Jean-Pierre Léaud, e soprattutto L'eau froide - L'acqua fredda (1994), versione lunga del televisivo La page blanche (per la serie Tous les garçons et les filles de leur âge), che rivela il talento dell'attrice Virginie Ledoyen. Nel 1996 dirige la sua opera più celebrata, Irma Vep, omaggio al pioniere della cinematografia francese Louis Feuillade e al cinema di Hong Kong: protagonista del film è l'attrice Maggie Cheung, che sarà sua moglie dal 1998 al 2001. La passione di Assayas verso il cinema asiatico si manifesta anche nel 1997 in un documentario-tributo al regista taiwanese Hou Hsiao-Hsien. Nel 2000 Assayas dirige una grossa produzione in costume, Les Destinées sentimentales, tratto da un romanzo di Jacques Chardonne, con Emmanuelle Béart e Isabelle Huppert. Nei successivi Demonlover (2002), ambientato nel mondo della produzione dei manga, e Clean (2004), sull'ambiente del punk-rock, quest'ultimo di nuovo con Maggie Cheung protagonista, Assayas torna alla forma cinematografica sperimentale e ad una narrazione più intimista. Nel 2005 dirige un episodio del film collettivo Paris, je t'aime, dedicato al III arrondissement di Parigi e nel 2007 partecipa a Chacun son cinéma, film celebrativo prodotto per il Festival di Cannes da Gilles Jacob, composto da 33 brevi cortometraggi d'autore.

NICO MASTORAKIS


(nato il 28 aprile del 1941 ad Atene, Grecia) è un regista greco di film d'exploitation. 
Noto tra gli appassionati per il suo famigerato Island of Death. Mastorakis è anche produttore radiofonico.

venerdì 27 aprile 2012

NACHO CERDA'


(1969) è un regista e sceneggiatore spagnolo.
Noto anche come Ignacio Cerdà, deve il successo al controverso cortometraggio del 1994, "Aftermath" che vede come tema affrontato la necrofilia. Un anno dopo aver prodotto il film, è stato accusato di essere la persona che ha diretto la famigerata pellicola sull'autopsia aliena. Tuttavia, l'accusa è stata ritirata subito dopo che si è scoperto che il vero regista di quelle riprese era Ray Santilli.

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The Awakening (1990)
Aftermath (1994)
Genesis (1998)

MATTHEW BARNEY


(San Francisco, 25 marzo 1967) è un artista, regista e scultore statunitense.
Si esprime attraverso opere multimediali, installazioni, scultura, fotografia e disegno. La sua opera più nota è il ciclo di film The Cremaster, che gli è valso il premio Europa 2000 alla 45° Biennale di Venezia nel 1993 e, nel 1996, lo Hugo Boss Prize indetto dal museo Guggenheim.
È noto anche per il suo progetto Drawing Restraint, antecedente al Cremaster cycle e tutt'oggi in corso; si ricorda per questo, la collaborazione con sua moglie Björk in Drawing Restraint 9. La Gladstone Gallery di New York, la galleria che lo rappresenta in esclusiva, ospita alcune delle opere del progetto, comprese sculture legate alla pellicola, la pellicola stessa e un incompiuto, Drawing Restraint 13: The Instrument of Surrender. 

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MARINA ABRAMOVIC


Marina Abramović (Belgrado, 30 novembre 1946) è una artista serba, attiva nel campo della performance art. Tra le sue installazioni più note ricordiamo Bed from Mineral Room del 1994 e Cleaning that Mirror del 1995. Ha vinto il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia del 1997. Il lavoro della Abramović esplora la relazione tra performer e pubblico, i limiti del corpo e le possibilità della mente.

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MARCO BELLOCCHIO


(Bobbio, 9 novembre 1939) è un regista e sceneggiatore italiano.
Nel 1959 frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, e nel 1962 acquisisce il diploma di regia, per poi proseguire a Londra i suoi studi sul cinema. Tornato in Italia lavora al suo primo lungometraggio: a Bobbio, suo luogo di nascita, in provincia di Piacenza, all'età di 26 anni, dirige I pugni in tasca (1965), in cui già si nota il suo anticonformismo, così come nei successivi La Cina è vicina (1967, presentato al Festival di Venezia e vincitore del Gran premio della giuria) e Il popolo calabrese ha rialzato la testa (Paola) (1969). 
Il 9 settembre scorso, alla 68° Mostra del Cinema di Venezia, Marco Bellocchio ha ricevuto il Leone d'Oro alla carriera.

MAYA DEREN


(Kiev, 29 aprile 1917 – New York, 13 ottobre 1961) è stata una regista statunitense di origine ucraina, attiva negli anni quaranta e anni cinquanta del XX secolo.
Maya Deren, il cui vero nome era Eleanora Derenkovskaja, nacque a Kiev pochi mesi prima dello scoppio della rivoluzione d'Ottobre, in una famiglia ebrea benestante. Entrambi i genitori di Elin'ka erano persone di grande cultura, e in particolare il padre era uno psichiatra allievo di Pavlov. Le allusioni psicoanalitiche che affiorano nelle opere di Maya Deren sono in parte dovute all'influenza dell'ambiente familiare, la stessa Eleonora si definisce un'escrescenza della mente paterna. Le simpatie trotskijste del padre e il crescente timore di rappresaglie antisemite indussero i Derenkovskij a lasciare l'Unione Sovietica nel 1922 per trasferirsi a Syracuse, New York, negli Stati Uniti. I Derenkovskij ottennero la cittadinanza statunitense nel 1928, adottando il cognome di Deren. All'inizio degli anni '40, usando parte dell'eredità paterna, Deren acquistò di seconda mano la sua prima cinepresa, una Bolex 16mm, che usò per girare il suo primo film, Meshes of the Afternoon (1943), da molti considerato il suo capolavoro, e una delle pellicole più influenti della storia del cinema statunitense. Nello stesso anno, Eleanora adottò il nome d'arte di Maya che Arthur Schopenhauer intendeva come illusivo binomio tra realtà e sua rappresentazione, vettori che percorrono trasversalmente la carriera dereniana. Il nome "Maya" si riferisce inoltre all'omonima divinità indù e alla madre del Buddha, in questo periodo i coniugi Hammid si avvicinano alla fede buddhista, la lettura del The tibetan book of Dead influenza molte delle scelte stilistiche di Meshes of the Afternoon come la famosa figura in nero con il volto di specchio che ellitticamente ritorna nel corso del film o la "doppia soggettiva" dello specchio con Sasha, è nota pratica buddhista di depersonalizzazione l'osservare il mondo attraverso la realtà filtrata dello specchio, ancora una volta realtà e sua rappresentazione, che così diventano vettori trasversali a tutta la carriera dereniana. Un nome decisamente metacinematografico. Hamid contribuì alla realizzazione di Meshes of the Afternoon, in cui recitò insieme alla stessa Deren. La loro unione durò solo alcuni anni. Hamid in seguito si sposò con Hella Hamon, un'amica comune della coppia, che aveva contribuito alla realizzazione del secondo film di Deren, At Land (1944). Meshes of the Afternoon procurò alla sua autrice una certa notorietà presso i circoli dell'avanguardia newyorkese gravitanti intorno al Greenwich Village. In quegli anni Deren ebbe modo di conoscere e frequentare intellettuali come la scrittrice Anaïs Nin, l'artista Marcel Duchamp, il compositore John Cage e il filosofo Gregory Bateson, al quale si legò anche sentimentalmente per un breve periodo. Il suo secondo film, At Land, fu realizzato nel 1944, sempre in 16mm. Le prime due pellicole di Deren sono caratterizzate da un uso poetico delle immagini, legate tra loro non secondo criteri (crono)logici, ma simbolici e associativi. In esse si può scorgere l'influsso degli autori del Surrealismo, come Luis Buñuel e Jean Cocteau. A breve seguirono A Study in Choreography for Camera (1945) e Ritual in Transfigured Time (1946) con la partecipazione di Anaïs Nin e le performance dei danzatori Rita Christiani e Frank Westbrook. 

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LYNNE RAMSAY


Lynne Ramsay (nata il 5 dicembre 1969) è una regista scozzese, meglio conosciuta per i lungometraggi Ratcatcher, Morvern Callar e We Need to Talk about Kevin.
Si è diplomata nel 1995 all' UK's National Film and Television School. Nel 1996 ha vinto il premio della giuria a Cannes per il suo film da diploma, il cortometraggio "Small Deaths". Il suo secondo cortometraggio, "Kill the Day", ha vinto il Clemont Ferrand Prix du Jury, il terzo "Gasman", ha vinto nuovamente a Cannes il premio della giuria, oltre al premio BAFTA scozzese per il miglior cortometraggio. Il suo lungometraggio d'esordio, "Ratcatcher" (1999) ha vinto il plauso della critica e numerosi premi, è stato proiettato al Festival di Cannes 1999 ed è stato il film d'apertura dell'Edinburgh International Film Festival, vincendo il premio Guardian New Directors prize. Lynne Ramsay doveva dirigere l'adattamento di Alice Sebold, "The Lovely Bones" ma ha lasciato il progetto all'inizio del 2004.

LUIS GARCIA BERLANGA


(Valencia, 12 giugno 1921 – Madrid, 13 novembre 2010) è stato un regista e sceneggiatore spagnolo.
I suoi primi anni di carriera sono tra le file dell'opposizione a Francisco Franco insieme all'amico Juan Antonio Bardem con il quale gira, nel 1951, Quella coppia felice. Il 1952 è l'anno della sua consacrazione a livello internazionale grazie al successo di Benvenuto Mister Marshall!.
Dall'incontro con lo sceneggiatore Rafael Azcona prende il via un nuovo filone cinematografico, più attento alla denuncia sociale e ricco di humor. È autore anche di un libro, Il pupazzo, dal quale, nel 1978, è stato tratto l'omonimo film diretto da René Cardona e interpretato da Lando Buzzanca. È scomparso nel 2010 all'età di 89 anni.


LUIGI BATZELLA


(San Sperate, 27 maggio 1924 – San Sperate, 18 novembre 2008) è stato un regista e attore italiano.
Considerato un regista di film di serie Z ha diretto film di svariati generi: spaghetti western (Anche per Django le carogne hanno un prezzo), horror erotici (La sanguisuga conduce la danza e Nuda per Satana) e nazi movie politicamente scorretti (La bestia in calore). Talvolta è stato definito una sorta di Ed Wood all'italiana. Ha anche interpretato parti secondarie come attore in diversi film negli anni sessanta e settanta. Ha usato vari pseudonimi: Paul Hamus, Dean Jones, Paolo Solvay, Ivan Kathansky.

LUCIA PUENZO


Nata il 28 novembre del 1973 a Buenos Aires, è un autrice e regista argentina. Figlia di Luis Puenzo, ha studiato letteratura presso l'Università di Buenos Aires e in seguito al National Film Institute (INCAA). Nel 2007 dirige il suo primo film, XXY, con il quale si aggiudica diversi premi tra cui tre in Argentina nel 2008: Film Critics Association Awards e il premio Goya come miglior Film.

LODGE KERRIGAN


(nato nel 1964) è un regista e sceneggiatore americano. 
Tra i suoi lavori ricordiamo il thriller psicologico Clean, Shaven (1993) e Keane (2004).
Il suo film Rebecca H. (Return to the Dogs) è entrato nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2010. 


R E L A T E D   F I L M S

LECH MAJEWSKI


(nato il 30 Agosto del 1953) è un regista teatrale, scrittore, poeta e pittore polacco.
Nato a Katowice, in Polonia, Majewski ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Varsavia. 
Nel 1970, ha poi studiato alla Scuola Nazionale di Cinema di Łódź, in particolare come studente di Wojciech Has. Nei primi anni '80, Majewski ha emigrato in Inghilterra e poi negli Stati Uniti, dove ha vissuto per la maggior parte dell' epoca del tardo comunismo. Nel 2006, il Museum of Modern Art di New York City ha ospitato la prima completa retrospettiva del ciclo Blood of a Poet, 33 brevi flmati del regista riuniti in un'unica videoinstallazione. Nel 2007 la retrospettiva è entrata a far parte anche della 52a edizione della Biennale d'arte di Venezia. Da questo lavoro Majewski ha creato poi il film Glass Lips.  



R E L A T E D   F I L M S



LARS VON TRIER


Pseudonimo di Lars Trier (Copenaghen, 30 aprile 1956), è un regista, sceneggiatore e attore danese.
È del tutto evidente che il successo di Lars Von Trier abbia risollevato il cinema danese dal periodo di crisi in cui versava. Von Trier è in breve tempo diventato uno degli autori cinematografici più innovatori, controversi e poliedrici a cavallo fra il XX ed il XXI secolo.

KURT KREN


Kurt Kren (20 settembre 1929 - 23 giugno 1998) è stato un regista d'avanguardia austriaca.
Nato a Vienna, in Austria da una famiglia di un padre ebreo (un impiegato di banca) e madre tedesca. Dal 1939 fino alla fine della seconda guerra mondiale Kren ha vissuto a Rotterdam, per poi tornare a Vienna nel 1947 dove suo padre gli trova lavoro presso la Banca nazionale.
Inizia a girare i primi corti sperimentali agli inizi degli anni '50. Nel 1966, Kren partecipa alla "Destruction in art Symposion", un evento londinese dove fanno la prima apparizione gli Azionisti Viennesi come movimento artistico all'estero e nel 1968 va per la prima volta in America dove vengono proiettate le sue opere a New York e St. Louis. Kren partecipa ne 1970 all'International Underground Film Festival di Londra e l'anno successivo al Festival di Cannes. Nel 1976 viene organizzata una retrospettiva dei suoi lavori al "National Film Theatre" di Londra, e nel 1979 al "Museum of Modern Art" di New York. Dal 1978 al 1989 Kren si trasferisce negli Stati Uniti dove si terrà impegnato tra viaggi, presentazioni e conferenze presso università e scuole di cinema. Kren torna nella natia Vienna nel 1989. L'anno seguente le sue opere vengono presentate in tutto il mondo, anche dai maggiori musei e cineteche. Kurt Kren muore di polmonite, a Vienna, 1998.

KEN RUSSELL


Nato a Southampton, il 3 luglio 1927 e recentemente scomparso il 27 Novembre 2011, è stato un regista e sceneggiatore britannico.
Il suo esordio sul grande schermo è successivo, nel 1964, con Pepe francese (French Dressing), cui segue il non trascurabile poliziesco-spionistico Il cervello da un miliardo di dollari (Billion Dollar Brain). Il successo internazionale di Donne in amore (Women in Love, 1969), da David Herbert Lawrence, esagerazione figurativa d'impatto poetico, e il grande scandalo de I Diavoli (The Devils, 1971), truculenta e provocatoria rivisitazione del Medioevo delle streghe e sull'orrore del potere, lo impongono fra i più notevoli cineasti, impressione confermata con una serie di biografie di grandi artisti dominate da un genio esuberante e potentemente drammatico, quali L'altra faccia dell'amore (The Music Lovers, 1970), su Čajkovskij, La perdizione, 1974 su Mahler, Lisztomania (1976) su Liszt, che vira verso toni fortemente grotteschi, e Valentino, sulla star del cinema muto Rodolfo Valentino). Il suo cinema anarchico e visionario trova sfogo scatenato nell'orgia quasi mistica di Tommy (1975), dalla rock-opera degli Who, e nel successo di pubblico di Stati di allucinazione (Altered States) (1980), tratto dal romanzo di Paddy Chayefsky, storia tormentata di uno scienziato che tenta di risalire all'essere primigenio.